Livio Felluga

Livio Felluga Vertigo - 0.75l

Tipologia

Vino

Tipologia 2

Rosso

Alcol %

13

Formato

0.75l

Temperatura di servizio

16°/18° C

Località

Italia - Friuli Venezia Giulia

Vitigni

Merlot (60%), Cabernet Sauvignon (40%)

Scheda tecnica Livio Felluga Vertigo - 0.75l

Il vino “Vertigo” firmato Livio Felluga è un blend di Merlot e di Cabernet Sauvignon provenienti dai vigneti di proprietà che si estendono nel Collio Friulano, dove il terreno è caratterizzato da marne e arenarie. La vendemmia cade intorno alla prima decade di ottobre ed è completamente manuale. Le uve vengono diraspate e poi pigiate, mentre la fermentazione in vasche di acciaio avviene con macerazione delle bucce a temperatura controllata. Il processo dura circa tre settimane, con frequenti rimontaggi per l’estrazione dei profumi e del colore. La successiva maturazione si svolge in acciaio e piccole botti di rovere francese per un anno, seguita da un affinamento in bottiglia di quattro mesi.

Colore

Il suo rosso è di un rubino molto intenso, impenetrabile.

Abbinamenti

Ideale con arrosti, carni rosse, carni rosse alla brace, primi piatti e formaggi.

Sapore

In bocca è pieno e soddisfacente, con un finale speziato che dona varietà al palato.

Profumo/Olfatto

I sentori provenienti dal calice sanno di frutti a bacca rossa con note più profonde di spezie e liquirizia e alcune più vegetali di peperone verde.

Cantina

Livio Felluga
Nome unico nel panorama produttivo italiano, nonché simbolo stesso di una regione e dei suoi vini, è facile intuire quanto la storia di Livio Felluga si intrecci con quella di tutto un territorio. Una storia, questa, che ha come protagonista una famiglia sopravvissuta a due guerre mondiali, la quale ha assistito al cambiamento dei confini intorno a sé, per poi decidere di stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline del Friuli. È qui che, non lontano da Cormòns in provincia di Gorizia, Livio Felluga dovette intraprendere una nuova battaglia per far risorgere la collina, convinto che solo la rinascita della coltivazione di qualità poteva riportare la vita nella campagna friulana. Con grande coraggio cominciò a risistemare i vecchi vigneti e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi. Un lavoro duro, fatto di caparbietà e passione, che lo porteranno nel corso degli anni a creare una delle più belle e significative realtà aziendali della Penisola, acquisendo a pieno diritto il titolo unanimemente riconosciutogli di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana. Attualmente l’azienda può contare su una vasta superficie vitata, che dalla denominazione del Collio fino ad arrivare a quella dei Colli Orientali del Friuli, copre circa 155 ettari. In vigna, le varietà che si incontrano sono sia autoctone che internazionali, per cui abbiamo il friulano e il pinot bianco, lo chardonnay e la ribolla gialla, il sauvignon blanc e il pinot grigio, il picolit e il refosco, il pignolo e il merlot. Uve che sono trasformate in quelli che vengono ormai chiamati come i “vini della carta geografica”, da sempre riprodotta in etichetta e raffigurante una vecchia mappa dei poderi aziendali. E allora ecco prendere vita il “Vertigo”, il “Nuaré” e lo “Sharis”, poi via via tutti gli altri, fino ad arrivare al “Terre Alte”: vini figli di una cantina che ancora oggi brilla per la qualità e per il carattere territoriale che riesce a esprimere, vera e propria ambasciatrice dei migliori bianchi friulani - e quindi italiani - in tutto il mondo.